Ecco a voi l’intervista rilasciata da Piero Gavita a My Football Social per la rubrica: “ L’agente nel pallone ”.
– Da quanti anni fa l’agente FIFA? Come é nata in lei questa passione che poi si é trasformata in professione?
Io mi sono abilitato alla professione di Agente FIFA nel 2010 dopo aver sostenuto il corso di preparazione e l’esame a Roma. Movente principale della decisione, così come avviene in qualsiasi contesto lavorativo, è la passione per il giuoco calcio così tale da accettare che possa diventare argomento di trattazione principale nella tua quotidianità. Nel mio caso c’è stata anche un’altra motivazione di fondo: il desiderio immenso di lavorare nel mondo “del pallone” che andava a cozzare con il fatto di non essere stato calciatore professionista e di non aver avuto un familiare che abbia giocato ad alti livelli. I miei timori si sono materializzati una volta ottenuta la laurea in Economia, entrando in contatto con diversi dirigenti e personaggi di rilievo per vedere se c’era la possibilità di prender parte in qualche organigramma societario ma i quali, prontamente, mi hanno chiuso la porta in faccia. Ed è così che dopo qualche mese di tentativi e riflessioni ho pensato che la professione di Agente avrebbe potuto darmi una possibilità su come aggirare queste barriere.
– Quali sono le mansioni principali del suo lavoro?
Cari Lettori precisiamo subito una cosa, la professione di Agente FIFA è molto cambiata da quella che era la sua figura alla fine del secolo scorso. Giusto una simpatica parentesi per rendervi l’idea: alcuni anni fa sono stato invitato dal mio amico Antonio Caliendo, oggi dirigente ma che reputo il precursore di questa professione, alla presentazione del suo libro; ebbene lui mi raccontava come nel ’78 fu inviato dalla Diadora in Argentina durante la Coppa del Mondo, per far recapitare a Giancarlo Antonioni speciali solette per i suoi scarpini senza le quali sarebbe stato impossibilitato a scendere in campo! Davvero cose d’altri tempi, ma che resero sin da allora la necessità da parte dei calciatori professionisti di avere una persona di fiducia al loro fianco in grado di aiutarli a curare i propri interessi. Ed è su quest’ultimo concetto, interessi del calciatore, che vorrei soffermarmi per illustrare le mansioni della nostra professione. Ebbene si, perché c’è una bella differenza tra essere il Procuratore di un top player che guadagna milioni di euro l’anno oppure di un giovane che gioca nella primavera di una squadra provinciale. Possono capitarti le cose più disparate: dal seguire ragazzi che giocano nelle giovanili nazionali di andarli a prendere la mattina al convitto, accompagnarli agli allenamenti, riportarli indietro ed assicurarti che tutto va per il meglio anche perché trattasi di ragazzini che spesso sono lontani da casa e dalle proprie famiglie; oppure reperire il personal shopper per la moglie ed il cagnolino del calciatore famoso, ecc ecc. Specialmente nei giorni d’oggi i calciatori sono delle star, vere e proprie aziende in movimento, pertanto oltre alla fatidica firma sul nuovo contratto, ne vanno curati gli interessi a 360°; particolare attenzione va data alla cura dei diritti d’immagine, agli accordi con società extracalcistiche per le quali ne sono testimonial o la comunicazione, che si sviluppa principalmente sui social network; è su tutti questi aspetti che le società di management propongono dei “pacchetti” di servizi ai propri assistiti accordandosi di volta in volta con la società calcistica d’appartenenza su chi, e come, gestirli al meglio.
– Cosa potrebbe consigliare ad un giovane che vuole fare questo lavoro?
Guardi, fondamentalmente mi sento di consigliare ciò che direi un domani a mio figlio trovandosi ad approcciare il mondo del lavoro: entusiasmo, serietà, professionalità e cercare di vedere il bicchiere mezzo pieno anche quando non ne hai particolari motivi per pensarlo. Se vero è che il mondo muta velocemente è altrettanto vero che alla lunga queste caratteristiche ripagano sempre. Poi se mi permettete anche qui c’è da fare una distinzione: entusiasmo, serietà e positività sono peculiarità che fanno parte del background personale, del contesto familiare e socio-culturale da cui proveniamo, per farla breve….o le possiedi oppure la vedo dura. Per quanto riguarda la professionalità invece, è l’aspetto su cui ci si può lavorare ed investire di più, la si può costruire a proprio piacimento! Pertanto ritengo che un bravo Agente Fifa non possa non conoscere aspetti legati si al calcio ed i propri regolamenti, ma anche che non abbia nozioni di economia, finanza, marketing, psicologia del lavoro e la conoscenza della lingua inglese tanto per citarne alcune. Naturalmente mi sento di consigliare per i primi anni della propria carriera di affiliarsi a qualcuno già affermato del settore così in modo da farsi “le ossa” ed accrescere la propria rete di conoscenze.
– In Italia c’é spazio per nuovi agenti di calciatori? Ci sono nuove nazioni in cui il calcio é emergente nelle quali sarebbe produttivo lavorare?
Le dico, benché io viva in Inghilterra da alcuni anni, ritengo che anche in Italia ci sia spazio per le nuove leve, nessun Agente è immortale ed anche in questo settore c’è bisogno di rotazione e ricambio generazionale. L’aspetto positivo, ma allo stesso tempo negativo, è quello che fondamentalmente a chiunque è concesso di intraprendere questa professione. Potresti tranquillamente essere il vicino di casa o compagno di banco del futuro Pogba o parente di un campione predestinato ed ecco qui che nel giro di pochi anni potresti ritrovarti decine di calciatori nella tua scuderia. Quello che ognuno di noi può fare, a mio parere, è cercare di creare tutte le condizioni affinché se un giorno dovesse transitare il fatidico “treno”, siamo pronti a salirci sopra.
Per quanto riguarda i Paesi emergenti ce ne sono eccome, ma anche in questo caso mi consenta di fare alcune precisazioni: bisogna distinguere tra aspetto tecnico ed aspetto economico, in cui l’uno non può prescindere dall’altro a mio avviso. Mi spiego meglio: in Europa ancora si trovano i migliori compromessi tra le due cose. Se poi parliamo di possibilità economiche è sotto gli occhi di tutti che gli affari migliori oggi si chiudono in nazioni quali la Cina, Stati Uniti, India, Australia, opportunità professionali difficili da scartare anche per i più quotati, ma contestualmente ritengo difficile almeno nell’immediato futuro che possa esserci un calciatore Indiano o Cinese in grado di vincere il Pallone D’oro; stesso discorso, ma di vedute opposte, va fatto se consideriamo il punto di vista tecnico, in questo caso restano forti le candidature di Sudamerica ed Africa quali zone dal quale scovare i talenti più puri ma, allo stesso tempo vedo molto difficile ad esempio che gli Orlando Pirates paghino 40 milioni di dollari all’anno per lo stipendio di un proprio tesserato.
– Ci puó parlare di qualche giocatore che segue?
Guardi, in riferimento ai giocatori che seguo per lo più sono ragazzi giovani appartenenti alle “Academy” delle varie squadre, la quale aspettativa è quella di crescere colui che un domani possa ripercorrere le orme dei vari Rooney o Gerrard giusto per citarne alcuni. Io principalmente ritengo di avere più un profilo ed un ruolo da “talent scout”, facilitato dal fatto che una nazione come l’Inghilterra è molto attenta alla valorizzazione dei settori giovanili, qui è una cosa normalissima per un ragazzino dopo aver studiato andare a scuola calcio o di cricket che sia, fa parte della quotidianità del prototipo di famiglia britannica, l’equivalente del nostro andare al bar a prendere il caffè o l’aperitivo, è uno stile di vita. Tornando all’interno dei nostri confini, personalmente colui che mi è rimasto più a cuore è stato Vincenzino, ho fatto di tutto per creargli le condizioni giuste ad intraprendere la carriera di calciatore ma a suo tempo la madre si oppose in quanto non riteneva opportuno che il proprio figlio dovesse abbandonare scuola, famiglia ed amicizie per dedicarsi esclusivamente al calcio. Da una parte dispiace perché il ragazzo aveva tutte le qualità per riuscire nell’intento ma va assolutamente rispettata la volontà dei genitori, detto questo non mi addentro nello specifico in quanto è cugino di un calciatore affermato e non sarebbe corretto parlarne.
– Potrebbe consigliare qualche giovane di talento che a Suo avviso ha ottime capacità per emergere?
Nel nostro calcio professionistico ci sono molti ragazzi di talento e che in prospettiva possono ambire a diventare dei grandi giocatori. I figli d’arte Zidane, Ganz, Simeone e Chiesa, passando per gli Orsolini, i Rugani, i Sadiq, i Gabigol, ecc. ed a tal proposito non si può non menzionare il grande lavoro fatto dall’Atalanta con i vari Kessié, Caldara, Gagliardini, Conti e tanti altri, grazie al quale nel giro di un paio d’anni si vedrà recapitare nelle proprie casse svariati milioni di euro. Ebbene si, queste cose non accadono solo per volere del fato ma bisogna programmarle, avere il coraggio di gettare i giovani nella mischia e soprattutto crederci fino in fondo, non dimentichiamo dov’erano i bergamaschi ad inizio campionato e dove invece sono ora; spesso la linea di confine tra una stagione fallimentare con il rischio di andare in B da quella trionfale con l’approdo in Europa è molto sottile! Io sono d’accordo con il CT della Nazionale Giampiero Ventura quando dice che il calcio Italiano ha un futuro florido davanti a se, ma bisogna attuare tutti quegli accorgimenti tecnico – legislativi affinché le aspettative si trasformino in realtà.
– Cosa ne pensa di My Football Social come social network che permette a calciatori,agenti,osservatori,allenatori ecc…di crearsi una propria rete contatti e pubblicizzare il proprio profilo a livello internazionale.
Permettetemi di farvi i miei complimenti per l’iniziativa intrapresa e per il progetto che state portando avanti, lo ritengo molto utile! Io tra l’altro sono una persona che in genere predilige i rapporti interpersonali a quelli “social” quindi a maggior ragione siete stati una piacevole sorpresa e prometto di continuare a seguirvi con passione. Ne approfitto anche per ringraziarvi dell’intervista ed in bocca al lupo a tutti coloro che intendono intraprendere l’affascinante carriera di Agente FIFA.